."Se aggiungi poco al poco, ma lo farai di frequente,

presto il poco diventerà molto"...

[Esiodo, Le opere e i giorni, VIII sec. A.C.]

venerdì 15 giugno 2012

Risparmiare con l' auto: carpooling e carsharing


L'aumento del costo della benzina è ormai diventato una costante e tra i principali effetti negativi fa registrare un calo dei consumi del 10% circa, dunqque gli automobilisti stanno limitando ’utilizzo dei propri mezzi soltanto ai casi di stretta necessità.

Due utili soluzioni potrebbero essere il carpooling e carsharing. Vediamoli nel dettaglio.

Il carpooling
Una pratica molto diffusa tra studenti e colleghi di lavoro che consiste sostanzialmente nel darsi passaggi a vicenda o, comunque, nel condividere un’auto privata tra un gruppo di persone che quotidianamente fanno lo stesso percorso. I lati positivi sono, in primis, il risparmio (le spese del trasporto vengono suddivise tra 4 o 5 persone) e la compagnia reciproca, oltre alla riduzione del numero di veicoli in strada quindi del traffico e dell’inquinamento. Quelli negativi (pochi) essenzialmente riguardano l’assenza di autonomia e flessibilità, dovendo i carpooler far coincidere orari e percorsi.
Esistono anche delle piattaforme online dove i carpooler offrono/cercano passaggi.
Insomma questa è una formula, diffusa soprattutto tra i giovani (20-40 anni) nelle aree urbane del Nord Italia, utilizzata per esigenze non solo di studio e lavoro, ma anche in occasione di scioperi del trasporto pubblico e di brevi gite e vacanze(es. ponti festivi).
Il carsharing
Un’altra modalità di condivisione di un’auto, questa volta però nell’ambito di unservizio organizzato a pagamento, è il carsharing. Una sorta di autonoleggio a ore semplificato: l’utente, previa prenotazione, preleva un’auto da un apposito parcheggio, la utilizza per le ore richieste e la riporta nell’area di partenza.
I vantaggi del carsharing sono molti: innanzitutto consente di evitare i costi di possesso e manutenzione di un mezzo privato, senza rinunciare alla possibilità di spostarsi in auto quando serve. Inoltre, l’utente può scegliere, tra una flotta di auto, il modello più adatto alle proprie esigenze (dall’utilitaria alla familiare).
Visti poi i benefici per la comunità (riduzione del traffico e dell’inquinamento, aumento dei parcheggi disponibili), gli enti tendono a favorire il carsharing, prevedendo ulteriori agevolazioni come, ad esempio, l’accesso a corsie preferenziali e aree ZTL e la possibilità di parcheggiare gratis nelle aree blu e nei posteggi per residenti.
I costi del servizio sono composti da una quota fissa ed una variabile. La prima, in genere annuale, corrisponde al prezzo della smartcard, cioè la scheda magnetica dotata di codice segreto PIN e microchip necessaria per aprire e chiudere l’auto. Ilcosto variabile, invece, dipende dal tipo di veicolo prelevato, dalla fascia oraria di utilizzo e dall’effettiva percorrenza chilometrica.
Le tariffe includono tutti i costi di esercizio (carburante, olio, ecc) e i costi fissi di assicurazione e manutenzione.
In Italia esiste una struttura di coordinamento di tutte le città che aderiscono al circuito di carsharing, promossa dal Ministero dell’Ambiente: l’ICS che garantisce omogeneità delle apparecchiature, interoperabilità dei servizi ed uno standard nazionale di servizio.
Il sistema start and stop
Grazie a questo meccanismo di cui sono dotate le auto più moderne, il motore si spegne quando l’auto è ferma (ad esempio al semaforo rosso oppure in un ingorgo) e si riaccende automaticamente quando riprende la marcia. In questo modo, oltre a ridurre le emissioni inquinanti, si riesce a ridurre fino al 30% il consumo di carburante in città.

1 commento:

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